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Italia: più vicino il recepimento delle direttive europee sull’Economia Circolare

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei Enzo Amendola e del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Sergio Costa, in attuazione della legge 4 ottobre 2019, n. 117 – Legge di delegazione europea 2018, ha approvato, in esame preliminare, quattro decreti legislativi di attuazione di direttive europee su rifiuti, discariche e veicoli fuori uso.

Le direttive fanno parte del cosiddetto “Pacchetto economia circolare”, adottato dall’ Unione europea a luglio del 2018 con l’obiettivo di portare il riciclo dei rifiuti urbani ad almeno il 55% entro il 2025, al 60% entro il 2030 e al 65% entro il 2035. In parallelo, è prevista la diminuzione dell’uso delle discariche, che entro il 2035 dovrà essere inferiore al 10%.

Di particolare interesse risultano le misure introdotte dal provvedimento Attuazione della direttiva (UE) 2018/851, che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti, e della direttiva (UE) 2018/852, che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (decreto legislativo – esame preliminare)

In attuazione della cosiddetta “direttiva rifiuti”, il decreto:

  • riforma il sistema di responsabilità estesa del produttore (EPR), semplificando le procedure per l’istituzione di nuovi sistemi di EPR e lasciando spazio alla concorrenza tra i diversi operatori. Si assoggetta, inoltre, al regime di responsabilità estesa del produttore qualsiasi persona fisica o giuridica che professionalmente sviluppi, fabbrichi, trasformi, tratti, venda o importi prodotti (produttore del prodotto), adottando misure volte a incoraggiare la progettazione di prodotti finalizzata a ridurre la produzione di rifiuti e l’impatto ambientale;
  • nel prevedere e disciplinare l’applicazione di requisiti minimi generali in materia di EPR, individua i requisiti atti a definire i ruoli e le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti nella filiera, a determinare gli obiettivi di gestione dei rifiuti, a garantire l’alimentazione di un sistema di comunicazione efficiente relativo ai prodotti immessi sul mercato e alle quantità di rifiuti raccolti e trattati, ad assicurare un trattamento equo ai produttori di prodotti relativamente alla loro quota di mercato, ad assicurare una corretta informazione ai detentori del rifiuto in merito alle misure di prevenzione, ai centri per il riutilizzo e per la preparazione al riutilizzo e ai sistemi di raccolta;
  • stabilisce che i produttori corrispondono un contributo finanziario che consenta di coprire i costi della raccolta differenziata;
  • istituisce un “Registro nazionale dei produttori” per consentire il controllo del rispetto degli obblighi in materia di responsabilità estesa del produttore;
  • si rafforza il Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti, che conterrà anche misure relative alla prevenzione della dispersione dei rifiuti in ambiente naturale e alla riduzione dello spreco alimentare;
  • prevede che il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e le Regioni sono tenuti ad incentivare il riciclaggio dei rifiuti organici e a dare priorità a questo rispetto ad altre modalità di gestione dei rifiuti organici.

Il testo, inoltre, introduce norme in materia di gestione dei rifiuti e degli imballaggi e di bonifica dei siti inquinati.

Infine, si stabiliscono le sanzioni amministrative pecuniarie applicabili per il mancato rispetto delle norme introdotte, con particolare riferimento all’ iscrizione al Registro nazionale dei produttori e alla mancata o incompleta trasmissione dei dati informativi.

 

A cura di Serena L’ Orfano