Prove di laboratorio fisico meccanico

Il laboratorio fisico-meccanico può essere idealmente suddiviso in tre parti:

  • Prove di identificazione e caratterizzazione di materia prima e manufatti
  • Prove di determinazione di una data proprietà fisico-meccanica
  • Prove su EPS

Le prove di identificazione e caratterizzazione sono:

  • DSC (calorimetria differenziale a scansione): è utilizzata per determinare il punto di fusione di un materiale e di conseguenza ne consente l’identificazione.
  • FT-IR (spettroscopia infrarossa): questa macchina restituisce, irraggiando il campione con luce infrarossa, un grafico dove ogni picco è rappresentativo di un dato tipo di legame all’interno del materiale permettendone così l’identificazione.
  • TGA: è un’analisi di tipo quantitativo che ci dà un’idea delle percentuali dei componenti (plastificanti, polimero, acqua, carbon black, carbonato di calcio e ceneri) per un dato campione.
  • RAMAN: come l’FT-IR, restituisce uno spettro tramite irraggiamento del campione sebbene sia fatto utilizzando un laser con lunghezza d’onda nel visibile o nel NIR. Questa macchina permette inoltre, essendo accoppiata ad un microscopio, l’identificazione di strati di materiali differenti all’interno del campione determinandone spessori e natura.

Prove di determinazione di una data proprietà fisico meccanica:

  • MFI: si inserisce il campione in un cilindro dove viene fuso, compattato e gli è applicato un certo peso. La materia fusa, fuoriuscendo da un ugello con una data velocità, permette alla macchina di calcolare i valori di MVR (melt volume rate) e MFR (Melt Flow Rate) che sono indici della fluidità del materiale.
  • DISPERSIONE E RIPARTIZIONE: si effettua per definire, confrontando ciò che si vede al microscopio con delle immagini di riferimento, come sono distribuiti all’interno del campione il masterbatch o il nero di carbonio.
  • TRAZIONE
  • FLESSIONE
  • RIGIDITÀ E FLESSIBILITÀ ANULARE: si effettua per determinare la resistenza di un tubo a deformazione del 3% ed eventuali problematiche di resistenza e rotture a deformazioni fino al 30%.
  • RESISTENZA DEI FILM ALLA CADUTA LIBERA DEL DARDO: si determina la resistenza all’impatto di film plastici facendovi cadere sopra un dardo di un dato peso in caduta libera. La prova viene ripetuta almeno 20 volte e variando il peso del dardo a seconda della rottura o meno del film precedente.
  • COEFFICIENTE D’ATTRITO: facendo scorrere un campione su un altro di medesima o differente natura si determinano il coefficiente di attrito statico e dinamico

Prove su EPS:

  • COMPRESSIONE AL  10%: è la prova che identifica la classe delle lastre in EPS
  • FLESSIONE
  • TRAZIONE
  • STABILITÀ DIMENSIONALE IN CONDIZIONI STANDARD (si mantiene il campione per 28 giorni a 23°C e 50% di umidità relativa)
  • STABILITÀ DIMENSIONALE IN CONDIZIONI SPECIFICHE (in generale si mantiene il campione a 23°C ed umidità relativa al 90% per 48h sebbene siano possibili anche altre condizioni)
  • CONDUCIBILITÀ TERMICA: il campione è messo tra 2 piastre aventi un delta (differenza) di temperatura di almeno 20°C e si misura il flusso di calore determinando conducibilità e resistenza termica del campione. Questa prova è applicabile anche ad altri materiali oltre all’EPS.
  • RESISTENZA ALLA PICCOLA FIAMMA
  • DETERMINAZIONE DI LUNGHEZZA, LARGHEZZA, SPESSORE, ORTOGONALITÀ E PLANARITÀ: sono prove che in generale si effettuano su lastre di dimensioni di 1000 X 500 mm per verificare che rispettino quanto dichiarato dal produttore