Certificazione plastica di riciclo UNI 10667

Come noto, dal processo di produzione dei manufatti plastici possono generarsi residui dovuti a messa a punto e calibrazione del processo, residui di prodotto imperfetto, sfridi, tagli nonché scarti dovuti al collaudo ed ai controlli sui prodotti finiti ed ai prodotti eventualmente non conformi.

Questi residui, che costituiscono materiale che scaturisce in via continuativa dal ciclo produttivo (la sua produzione è infatti agevolmente riconducibile a ben individuate fasi della lavorazione), che non subisce nessuna contaminazione e che, proprio per questa ragione, viene scambiato a un prezzo inferiore a quello della materia prima in granulo di prima scelta, ma comunque a un valore di mercato per essere da questi ultimi nuovamente utilizzato nel proprio processo produttivo, in diverse circostanze sono stati considerati (da alcune autorità preposte al controllo di materia) quali rifiuti, pur avendo le stesse caratteristiche di materie prime seconde e/o sottoprodotti.

Ai fini della presente norma si applicano i termini e le definizioni seguenti:

  • Materie plastiche prime-secondarie: materiali derivanti da operazioni di recupero/riciclo di rifiuti di plastica costituiti da una matrice polimerica (polimeri o leghe o miscele di polimeri) e da cariche, pigmenti, additivi e altri polimeri compatibili con la matrice stessa, che si possono presentare anche sotto forma di polvere, granuli, scaglie, agglomerati e densificati, e che possono essere utilizzati per la loro funzione originaria, per riempimento o per ulteriori e diversi fini.
  • Sottoprodotti di materie plastiche e materie plastiche prime-secondarie all’origine: Materiali costituiti da residui, sfridi e scarti industriali plastici preconsumo derivanti sia dalla produzione, sia dalla trasformazione dei polimeri, immessi direttamente sul mercato senza pretrattamenti, salvo l’eventuale macinazione o altre operazioni di riduzione volumetrica per via meccanica, poiché già rispondenti ai requisiti merceologici del settore (con riferimento alle eventuali pertinenti norme della serie UNI 10667), per ulteriori attività di produzione/trasformazione delle materie plastiche, e che non contengono sostanze estranee al materiale plastico superiori all’1%.

La presente norma precisa che l’utilizzo di sottoprodotti in materie plastiche e di materie plastiche prime-secondarie all’origine e l’utilizzo di materie plastiche prime-secondarie conformi alle specifiche di tali norme, consente all’operatore che le produce, le trasporta, le riceve e le utilizza secondo le finalità della norma di non sottostare alla disciplina che regola la gestione dei rifiuti.

IIP eroga un servizio di ispezione secondo la norma UNI 10667-1. Per richiedere l’ispezione, l’azienda deve contattare l’IIP ai suoi riferimenti. L’istituto provvederà all’invio dei moduli di richiesta che devono essere compilati dall’azienda ed inviati all’IIP.

Successivamente l’Istituto formulerà ed invierà una proposta economica ed a seguito dell’accettazione della stessa contatterà l’azienda per programmare la verifica ispettive che si compone generalmente di un audit condotto da un team di auditor presso l’organizzazione e/o i suoi fornitori al fine di verificare la conformità dell’organizzazione alla norma di riferimento (UNI 10667) e alle disposizioni legislative applicabili (es. Dlgs 152/06 e Dlgs 205/10 per la nozione di sottoprodotto).

Il rapporto di ispezione con le relative evidenze viene inviato dal team di audit al comitato Tecnico di IIP che lo esamina e lo rilascia all’azienda.